
Il vino nella cultura etrusca: rituali, simposi e ceramica da mensa
Gli Etruschi furono una delle prime civiltà italiche a sviluppare una vera e propria cultura del vino, giocando un ruolo fondamentale nella diffusione della viticoltura nell’Italia centrale e successivamente anche verso nord e verso ovest, inclusa la Gallia (Francia) e le coste del Mediterraneo occidentale. Gli Etruschi coltivavano la vite in modo estensivo già a partire dall’VIII-VII secolo a.C. Utilizzavano varietà di vite selvatica (Vitis vinifera sylvestris) e contribuirono alla domesticazione e selezione di varietà più produttive. Praticavano potature e legature sofisticate per l’epoca, spesso utilizzando alberi come tutori (vite maritata).
Il vino etrusco era spesso mescolato con spezie, miele o resine per migliorarne il gusto o conservarlo. Era consumato durante banchetti rituali e religiosi, come mostrano molte rappresentazioni su ceramiche e affreschi tombali. Il vino aveva anche un valore simbolico e spirituale, legato alla comunicazione con gli dèi e al culto dei morti.
Il banchetto (simposio) era un momento fondamentale della vita etrusca, spesso raffigurato nelle pitture tombali. Uomini e donne partecipavano insieme, a differenza dei simposi greci dove solo gli uomini prendevano parte. La ceramica da mensa comprendeva tutti gli oggetti utilizzati durante i banchetti: coppe, brocche, piatti.
Scoprite questo affascinante aspetto della cultura etrusca, attraverso una visita guidata che si concluderà con un brindisi con un vino prodotto in una delle città appartenenti alla Dodecapoli etrusca: Cortona.
L’evento fa parte della rassegna “Le Notti dell’Archeologia” promossa dalla Regione Toscana e è realizzato in collaborazione con Strada del Vino Terre di Arezzo.
Costo dell’evento: 3€; senza prenotazione.
