Un bibliotecario patriota e le conquiste delle donne: storie dalla Biblioteca Poggiana

Torello e Giulia Sacconi tra Montevarchi e l’Italia risorgimentale

Le sale della Biblioteca Poggiana custodiscono un patrimonio di memorie che ci parlano non solo di libri, ma anche di ideali vissuti con grande generosità dagli uomini e dalle donne che l’hanno animata nei secoli. Un nome merita in particolare di essere ricordato, quello di Torello Sacconi.

Nato a Montevarchi nel 1822, Sacconi studiò giurisprudenza a Pisa, dove fin dagli anni giovanili si avvicinò agli ambienti politici liberali e alle idee risorgimentali. Nella sua terra d’origine, a Montevarchi, volle mettere a frutto i sogni per un’Italia libera fondando in seno all’Accademia del Poggio la Società della pubblica libreria, un’associazione che si proponeva di mettere insieme una biblioteca ‘circolante’, cioè di libri concessi in prestito: i fondatori si impegnavano a garantire l’apertura della sede quattro giorni alla settimana, e quindi a presentare la ‘libreria’ come un vero e proprio servizio alla collettività. “Scopo della presente società – recitava l’atto di costituzione – è quello di riunirsi col denaro e coll’opera a procurare in ogni modo di erigere una Pubblica Biblioteca in Montevarchi col solo fine di avvantaggiare il comune benessere e render lustro al Paese”. Un servizio che non nascondeva le ispirazioni molto vicine ai principi liberali per i quali negli stessi anni Torello metteva a repentaglio la sua sicurezza: le sue simpatie risorgimentali attrassero su di lui l’attenzione della polizia granducale e gli procurarono un breve periodo di carcere, poi di allontanamento a Siena nel 1847. Ma non era l’esperienza più dolorosa che il giovanissimo Sacconi avrebbe affrontato in nome dei suoi ideali. Volontario nella campagna militare del 1848 nel celebre battaglione degli universitari, in una delle battaglie a cui partecipò, a Curtatone, fu ferito e perse un braccio. Pochi anni dopo l’aria politica della repressione di Leopoldo II politica, oltre che le difficoltà pratiche dell’impresa, portarono alla chiusura la Pubblica nel 1851, con un atto della prefettura motivato da sospette attività sovversive.

Sacconi avviò nel frattempo la sua carriera professionale come bibliotecario, in particolare alla Riccardiana di Firenze. In questa veste mostrò grandi doti di studio e una eccezionale capacità di lavoro. Giunta l’Unità, il nuovo Regno d’Italia già dai tempi di Firenze capitale aveva deciso di dotarsi di un sistema di Biblioteche statali, con un centro proprio a Firenze, nella Biblioteca Nazionale Centrale. Di quella biblioteca, la più importante del regno, Torello divenne prima incaricato nel 1871, e poi direttore, dal 1877 al 1885. A partire dal 1885 fu poi responsabile per il Ministero dell’istruzione pubblica di una vastissima ispezione sul patrimonio delle biblioteche comunali italiane, dal quale trasse tre anni dopo una relazione ufficiale in due volumi, opera fondamentale per la costruzione del sistema bibliotecario italiano.

Se però da giovane Sacconi aveva saputo unire con grande abnegazione fede risorgimentale e cura delle biblioteche, non meno innovativo fu il suo impegno nella sua vita più matura. Le sue passioni furono condivise dalla figlia, Giulia, alla quale Torello volle consentire una formazione scolastica di alto livello anche contro alle convenzioni del tempo, in particolare ottenendo per lei l’accesso al prestigioso liceo Dante di Firenze, abitualmente chiuso alle ragazze. Anche la figlia di Sacconi restò sempre molto legata al Valdarno, anche perché sposò Vittorio Ricci, un musicista nativo di Terranuova Bracciolini che divenne personaggio noto nella musica italiana tra Otto e Novecento. Divenuta lei stessa esperta di biblioteche, Giulia Sacconi Ricci fu insieme ad Anita Castellano la prima donna entrata in servizio in una biblioteca governativa italiana, in particolare la Biblioteca Marucelliana, nel 1889. Forte di questa esperienza, Giulia collaborò col padre alla fondazione nel 1896 della Società Bibliografica Italiana, che si proponeva di mettere in comunicazione il mondo delle professioni librarie di tutta la nazione e curarne le relazioni internazionali.
Il mondo dei libri aveva così fatto crescere progetti ed esperienze che si aprivano in maniera creativa all’Italia del futuro.

Lorenzo Tanzini

Lorenzo Tanzini

Presidente dell'Accademia Valdarnese del Poggio

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