Musei e linguaggi

Connettere il patrimonio culturale alla comunità è uno dei compiti prioritari dei Musei di oggi.

Le collezioni e le storie assumono valore vero e vitale solo se messe in relazione con le persone e la relazione si stabilisce solo se esiste linguaggio comune.

Perché un festival

Il format dei festival è costituito da linguaggi diversi utilizzati per molteplici eventi: dall’uso di spazi alternativi, da collaborazioni inedite, dall’interdisciplinarità all’interno di un tematismo che lega, come un file rouge, il susseguirsi di ore di appuntamenti. All’interno dei programmi dei festival, gli eventi diversificati mettono in campo linguaggi specifici, capaci di parlare a pubblici eterogenei e con l’intenzione di stimolarne il pensiero, catturarne l’interesse, solleticarne l’emozione, facilitarne la relazione.

Il PaleoFest. Festival della Preistoria nasce da questa premessa.

Nel 2017 l’intento di sensibilizzare innanzitutto la comunità locale sull’importanza del Valdarno superiore come bacino fossilifero straordinario ha fatto guardare a questo tipo di format, ideandolo come una maratona di due giorni dedicata alla paleontologia, alla preistoria, al territorio e alla loro connessione alla comunità. L’intento era anche, ed è tuttora, quello di uscire dalle sale espositive, intercettando il tessuto urbano, sociale e commerciale, andando incontro ai cittadini.

Il programma con cui si articola il PaleoFest comprende mostre, approfondimenti scientifici, esposizioni, spettacoli teatrali e musicali, laboratori, esperienze sensoriali, letture animate, mostre-mercato di libri scientifici, visite guidate, focus group, escursioni sul territorio, esperienze gastronomiche a tema, storytelling. Dal 2021 si è inserito anche il Premio Italiano di Paleoarte, capace di attirare un’attenzione internazionale.

Foto di un gruppo di persone in visita alle Balze, presenti sullo sfondo, nel comune di Reggello. Escursione organizzata da Vagamondo Trekking di Oliviero Buccianti per il Paleofest 2022

Le reti

Il PaleoFest nasce anche come occasione per fortificare ed ampliare la rete di collaborazioni che il Museo aveva già in essere.

Una trentina di partner, resistendo anche al periodo pandemico, lo sostengono e concorrono costantemente alla buona riuscita dell’iniziativa. Sono soggetti diversificati e anche apparentemente lontani: istituti culturali, cooperative, archeologi sperimentali, Musei, associazioni, università, enti pubblici, anche di livello nazionale, e che all’interno di un’unica cornice coerente trovano ruolo, visibilità e occasione di narrazione. In particolare l’Area Musei allestita, ad eccezione del 2020, nelle piazze di Montevarchi, costituisce una straordinaria occasione in cui i Musei scientifici, con collezioni attinenti al nostro, possono promuovere le loro attività, intercettare nuovi pubblici, raccontare le proprie collezioni, in rapporto diretto con i cittadini; infine, tra i gazebo, si fortifica la comunità degli operatori museali e nascono nuove idee.

Ma anche il mondo virtuale è un luogo dove la rete si arricchisce e si consolida, attraverso like e condivisioni. Il periodo pandemico ci ha costretti ad avvalerci dei social come luoghi privilegiati di socializzazione e narrazione. I Musei hanno capito che questo tipo di tecnologie sono efficaci ed esponenziali per intercettare platee molto più ampie di quelle che normalmente si raggiungono con altri mezzi di comunicazione. Ecco, dunque, che anche per il PaleoFest i social sono diventati fondamentali: intanto permettono di lanciare in streaming gli appuntamenti in presenza. I contenuti rimangono a disposizione anche per visualizzazioni future e questo concorre a non esaurire in due giorni il potenziale di approfondimento scientifico. Inoltre, nei social vengono caricati gli storytelling dei musei scientifici che collaborano e che narrano collezioni, progetti, personaggi…

E tutto questo concorre ad ampliare i pubblici, attraverso la differenziazione dei linguaggi e delle narrazioni.

Foto di Piazza Varchi a Montevarchi allestita con i gazebo bianchi che hanno ospitato Musei da tutta la Toscana

I temi

Fino all’edizione 2022 il festival ha messo insieme appuntamenti e persone intorno al tema generale della paleontologia, della preistoria e del territorio. I festival però sono dinamici per natura e per questo un passo di ulteriore crescita è stata la tematizzazione.

Per meglio contestualizzare e focalizzare i vari appuntamenti, l’edizione 2022 è stata dedicata alla ‘tecnologia’, compagna dell’evoluzione umana e strumento di gestione e promozione del patrimonio culturale. Questo ha permesso di strutturare il programma in maniera più mirata, di creare una rete maggiormente definita e di proporre attività più specifiche.

In generale possiamo dire che la crescita di collaborazioni, l’arricchimento del programma in termini quantitativi e qualitativi, la presenza di partecipanti crescente negli anni, l’attenzione dei media dedicata all’iniziativa rendono il PaleoFest di Montevarchi un’esperienza in crescita, innovativa per il territorio e con un notevole potenziale ancora da sviluppare.

Il Festival della Preistoria è, per il Museo, il cuore della programmazione annuale, la sfida più faticosa e innovativa, l’evento strategico che crea sinergie e idee.

Elena Facchino

Elena Facchino

Direttrice del Museo Paleontologico

Condividi:

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp

Post correlati

Il Valdarno e i suoi ponti

La lunga storia del paesaggio fluviale Chiunque attraversi il territorio del Valdarno Superiore, sia in auto che col treno, si trova a viaggiare sopra o

Musei spazi di dialogo e incontro

17-20 ottobre 2023, Pavia, XXXII Congresso dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici, dedicato a ‘Diversità come identità. Culture, pubblici e patrimoni nei musei scientifici’. Un tema ambizioso,

Museo Paleontologico Montevarchi

Via Poggio Bracciolini, 36/40
52025 Montevarchi (AR)
Tel: +39 055/981227 – 055/981812
paleo@accademiadelpoggio.it

Vai al sito:

In collaborazione con:

Comune di Montevarchi

Sponsor: